Fermata #0 - El Salvador e il lato umano di Bitcoin
Bitcoin Train inizia il suo viaggio nel giorno in cui, per la prima volta, la criptovaluta diventa a corso legale in uno Stato. Un evento storico che mette in luce la funzione sociale di Bitcoin
Era il 9 giugno quando il Parlamento di San Salvador, capitale della piccola nazione centramericana El Salvador, approvava la proposta di legge che avrebbe reso bitcoin valuta a corso legale per la prima volta nella storia. Ad annunciarlo era stato il presidente del Paese su Twitter.
Dopo la mossa di El Salvador, alcuni rappresentanti delle istituzioni di altri Stati - tra cui Paraguay, Messico e Cuba - si sono esposti lasciando intuire che non dovremo aspettare molto prima di vedere una seconda nazione adottare bitcoin.
L’ultimo segnale in ordine di tempo l’ha mandato Panama, dove il 7 settembre è stata pubblicata una proposta di legge per “l’utilizzo di criptovalute come espressione di libertà contrattuale e libertà monetaria nella Repubblica”.
Le persone fisiche con sede nella Repubblica di Panama o le persone giuridiche organizzate nella Repubblica di Panama possono liberamente accettare l'utilizzo di criptovalute, inclusi senza limitazione Bitcoin ed Ethereum, come mezzo di pagamento per qualsiasi operazione civile o commerciale non vietata dalla legge sistema della Repubblica di Panama.
Oggi, tre mesi dopo l’approvazione della legge salvadoregna, il testo entra in vigore e apre gli occhi al mondo: uno strumento che per anni è stato considerato meramente speculativo, è in realtà un’arma potentissima per le aree in via di sviluppo. Scopriamo perché.
I problemi da risolvere
Come già ampiamente riportato da molte testate, i motivi che hanno spinto El Salvador ad approvare la Ley Bitcoin sono principalmente tre: inclusività finanziaria, costo delle rimesse e dipendenza dal dollaro.
Circa il 70% dei cittadini salvadoregni non ha accesso a un conto bancario ed è quindi escluso da tutti i servizi che ne derivano: finanziamenti, investimenti, risparmi ecc. Di fatto, più dei 2/3 della popolazione fa ancora affidamento sul contante.
Secondo la Banca Mondiale, nel 2020 il 24,1% del Pil era costituito dalle rimesse degli emigrati, specialmente negli Stati Uniti. E le società di money transfer - una su tutte Western Union - in molti casi pretendono commissioni proibitive che possono arrivare anche fino al 33%.
L’economia di El Salvador si basa sul dollaro. Questo rende il Paese dipendente dalle politiche monetarie della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), le cui decisioni certo non tengono conto degli interessi centramericani. E il tema è quantomai attuale: la liquidità senza precedenti immessa dalla Fed nel mercato americano per fronteggiare la pandemia, se da una parte ha stimolato la ripresa dell’economia Usa, dall’altra ha portato a un significativo rialzo dell’inflazione: +5,4% ad agosto. El Salvador, dunque, da un lato non beneficia degli stimoli e dall’altro perde potere d’acquisto (le importazioni dagli Usa costeranno inevitabilmente di più).
Le soluzioni di Bitcoin
Accesso al sistema finanziario
A differenza delle procedure necessarie per aprire un conto in banca, ottenere un wallet (portafoglio) bitcoin non richiede il permesso di alcuna autorità ed è estremamente semplice. Basta una connessione Internet.
Esistono wallet per ogni esigenza: da quelli con più layer di sicurezza per la conservazione a lungo periodo (hardware wallet o cold wallet, dispositivi privi di connessione da collegare al pc tramite usb), a quelli più immediati pensati per transazioni più frequenti, che possono essere anche semplici app (software wallet o hot wallet). A chi mastica l’inglese consiglio questa ottima guida per conoscere vantaggi e svantaggi dei migliori prodotti e orientarsi nell’offerta.
A seconda dei wallet è possibile effettuare acquisti, accumulare risparmi e persino fornire o richiedere prestiti in valuta fiat utilizzando bitcoin come collaterale.
Un reportage di Vice pubblicato a giugno ha documentato come alcuni cittadini locali abbiano iniziato già da tempo a utilizzare la più importante criptovaluta come forma di pagamento e di accumulo. Il focus è su Bitcoin Beach, esperimento nato nel 2019 sulla spiaggia di El Zonte con il chiaro obiettivo di aiutare la popolazione locale ad acquisire dimestichezza con i pagamenti in bitcoin e accedere a così a un sistema finanziario dal quale altrimenti resterebbero esclusi.
Eliminazione delle commissioni
Nel caso di El Salvador, per la costruzione dell’infrastruttura propedeutica all’entrata in vigore della Ley Bitcoin, il governo ha stretto un accordo con Strike, azienda americana il cui wallet permette pagamenti istantanei con commissioni quasi inesistenti grazie al Lightning Network. Questa tecnologia, che risolve il problema della scalabilità di Bitcoin (la cui blockchain di base, in momenti di grande congestione della rete, richiede tempi lunghi e costi alti per approvare una transazione) sta vivendo proprio negli ultimi mesi la sua crescita più importante.
Strike non è ancora disponibile in Europa, ma sul nostro mercato ci sono molte altre app compatibili con il Lightning Network: qui un elenco delle migliori.
La legge, è bene sottolinearlo, non obbliga i cittadini a utilizzare la criptovaluta. Nello specifico, al momento dell’acquisto, Strike può convertire l’importo in dollari in bitcoin, inviare la transazione tramite Lightning Network e riconvertire infine la somma ricevuta in dollari. In questo modo sia il cliente che il commerciante sono liberi di scegliere con quale valuta operare.
Indipendenza monetaria
Poter far affidamento su una tecnologia come Bitcoin, la cui politica monetaria è nota e immutabile, significa per El Salvador (e per molti altri Stati in condizioni simili) essere in grado di basare la propria economia su un bene la cui gestione non è in mano ad altri paesi con altri interessi, come accade con il dollaro.
Puntare come nazione su Bitcoin significa scommettere contro le economie tradizionali, votate alle politiche di spesa incontrollata e alla crescita a debito, sulla cui solvibilità sarebbe bene iniziare a farsi delle domande concrete. Significa affidarsi a un bene finito - non ne esisteranno mai più di 21 milioni di unità - che promette di svolgere la funzione che fino al 1971, anno in cui è stato abolito il gold standard, ha svolto l’oro. Mike McGlone, senior commodity market strategist di Bloomberg, la pensa così:
Bitcoin sta rimpiazzando l’oro ed è improbabile che la regolamentazione negli USA ostacoli la sua avanzata
El Salvador apre oggi la strada al Bitcoin Standard (a proposito, consigliatissima la lettura dell’omonimo libro) e il tempo mostrerà se e quanti Stati ne seguiranno il modello.
Se con gli anni il Paese fiorirà e trascinerà con sé altre economie in via di sviluppo, rendendo man mano sempre più obsoleti gli Stati keynesiani di oggi, allora la scommessa sociale e geopolitica di Bitcoin sarà vinta. Ma per questo serviranno molte altre #fermate.
Bitcoin is not a get-rich-quick scheme, it’s a get-free-quick scheme.