Oro simile a Bitcoin? "Possibile, l'oro non ha un valore intrinseco e nessuno lo ha seriamente in portafoglio". Colloquio con l'ad del gruppo assicurativo, Giacomo Campora
È un economista ed un manager di alto livello,ha espresso la sua opinione,io (come dice lui) credo nel bitcoin, fosse anche solo "un brand" ha (solo x questo) un ampio margine di crescita (x altro dovuto anche alla tecnologia che ha "inventato"), quindi penso che crescerà e nei prossimi anni anche il Dr. Compra si ricredererà nel bitcoin come riserva di valore.... ma bitcoin è un esperimento, x adesso sta in parte funzionante, come asset finanziario, come conto x chi nn ha accesso bancario, di certo come Brand unico nella storia, in futuro come riserva di valore... io ci ho investito molto di quel che ho e sono certo di aver preso una buona decisione...
Una toba pazzesca! E questo sarebbe un "super manager". Incredibile. Questo tizio nemmeno si preoccupa di leggere The BItcoin Standard e pontifica su cose di cui non ha capito una beata....
La summa maxima dell' incomprensione si esplicita quando afferma:
"La moneta non deve essere ancorata all’oro o a un bene finito, perché è un lubrificante del sistema. Si crea e si distrugge tutta la moneta che serve per tenere il sistema liquido."
Non è una incomprensione. È il “core” della discussione su cosa esattamente sia il Bitcoin e, soprattutto, sul valore da attribuire ad un singolo Bitcoin.
Lo è. Ed è causata dal fatto che si guardi a bitcoin attraverso la lente di Keynes per comprenderne il "significato" quando le lenti giuste attraverso cui guardare sono quelle dell'economia austriaca.
Le scuole economiche hanno punti di forza diversi. Ma il dibattito è sul fatto se il Bitcoin valga intrinsecamente qualcosa e serva a qualcosa. In modo diverso dai tanti e bizzarri Coin inventati da chi ha capito che ci sono sempre compratori che non si pongono troppe domande. La tesi che ho discusso con Rivi è che il prezzo del Bitcoin è fatto da un mercato (non molto liquido e controllato da pochi exchanges non regolati) di pochi venditori e molti compratori piccoli e senza basi di finanza. Una ricetta perfetta per trasferire valore da molti a pochi. Il problema è che tutti credono di essere i vincenti.
Ovviamente, non basta aver letto esclusivamente "The Bitcoin Standard" per pensare di avere capito tutto e dare contro a Campora come in certi commenti, bensì bisogna sforzarsi di approfondire sempre più, anche nella direzione dell' "altra sponda" per avere una visione il più ampia possibile e poter "verificare" da sé la solidità del proprio pensiero.
Però l'affermazione di Campora secondo cui "non è la sua tecnologia che dà a Bitcoin il suo valore" mi lascia un po' sbigottita. Allora compagnie come Facebook o Twitter (che offrivano un prodotto/servizio nuovo all'epoca ma non con un'idea e un cambio di paradigma alla base come Bitcoin) perché sarebbero state quotate in borsa e valgono così tanto? Eppure al loro principio escludo si potesse calcolare un ipotetico profitto. Per la stessa mentalità, non avrebbero nemmeno senso i brevetti, ha un valore qualsiasi cosa generi un profitto calcolabile indipendentemente dalla sua qualità o dalla presenza di qualsiasi avanzamento in un certo campo. Forse questo ultimo esempio è meno corretto, ma credo di avere tutto sommato spiegato cosa intendo.
Non si finisce mai di imparare e confrontarsi con una persona intelligente e appassionata come Rivi è stato utile, come anche leggere le precedenti (e oggi anche la successiva) fermate di Bitcointrain.
La finanza è una disciplina vasta e complessa. Ha alcune pietre angolari, però. Una pietra angolare è il metodo per determinare il valore. Una altra è il modello Modigliani Miller. Abbiamo parlato di queste cose con Rivi.
Le lascio 3 links da Wikipedia. Se mai interessassero.
È un economista ed un manager di alto livello,ha espresso la sua opinione,io (come dice lui) credo nel bitcoin, fosse anche solo "un brand" ha (solo x questo) un ampio margine di crescita (x altro dovuto anche alla tecnologia che ha "inventato"), quindi penso che crescerà e nei prossimi anni anche il Dr. Compra si ricredererà nel bitcoin come riserva di valore.... ma bitcoin è un esperimento, x adesso sta in parte funzionante, come asset finanziario, come conto x chi nn ha accesso bancario, di certo come Brand unico nella storia, in futuro come riserva di valore... io ci ho investito molto di quel che ho e sono certo di aver preso una buona decisione...
Una toba pazzesca! E questo sarebbe un "super manager". Incredibile. Questo tizio nemmeno si preoccupa di leggere The BItcoin Standard e pontifica su cose di cui non ha capito una beata....
È possibile. Intanto sto leggendo le fermate di Bitcointrain. Cordiali saluti.
La summa maxima dell' incomprensione si esplicita quando afferma:
"La moneta non deve essere ancorata all’oro o a un bene finito, perché è un lubrificante del sistema. Si crea e si distrugge tutta la moneta che serve per tenere il sistema liquido."
Non è una incomprensione. È il “core” della discussione su cosa esattamente sia il Bitcoin e, soprattutto, sul valore da attribuire ad un singolo Bitcoin.
Lo è. Ed è causata dal fatto che si guardi a bitcoin attraverso la lente di Keynes per comprenderne il "significato" quando le lenti giuste attraverso cui guardare sono quelle dell'economia austriaca.
Le scuole economiche hanno punti di forza diversi. Ma il dibattito è sul fatto se il Bitcoin valga intrinsecamente qualcosa e serva a qualcosa. In modo diverso dai tanti e bizzarri Coin inventati da chi ha capito che ci sono sempre compratori che non si pongono troppe domande. La tesi che ho discusso con Rivi è che il prezzo del Bitcoin è fatto da un mercato (non molto liquido e controllato da pochi exchanges non regolati) di pochi venditori e molti compratori piccoli e senza basi di finanza. Una ricetta perfetta per trasferire valore da molti a pochi. Il problema è che tutti credono di essere i vincenti.
Ovviamente, non basta aver letto esclusivamente "The Bitcoin Standard" per pensare di avere capito tutto e dare contro a Campora come in certi commenti, bensì bisogna sforzarsi di approfondire sempre più, anche nella direzione dell' "altra sponda" per avere una visione il più ampia possibile e poter "verificare" da sé la solidità del proprio pensiero.
Però l'affermazione di Campora secondo cui "non è la sua tecnologia che dà a Bitcoin il suo valore" mi lascia un po' sbigottita. Allora compagnie come Facebook o Twitter (che offrivano un prodotto/servizio nuovo all'epoca ma non con un'idea e un cambio di paradigma alla base come Bitcoin) perché sarebbero state quotate in borsa e valgono così tanto? Eppure al loro principio escludo si potesse calcolare un ipotetico profitto. Per la stessa mentalità, non avrebbero nemmeno senso i brevetti, ha un valore qualsiasi cosa generi un profitto calcolabile indipendentemente dalla sua qualità o dalla presenza di qualsiasi avanzamento in un certo campo. Forse questo ultimo esempio è meno corretto, ma credo di avere tutto sommato spiegato cosa intendo.
Non si finisce mai di imparare e confrontarsi con una persona intelligente e appassionata come Rivi è stato utile, come anche leggere le precedenti (e oggi anche la successiva) fermate di Bitcointrain.
La finanza è una disciplina vasta e complessa. Ha alcune pietre angolari, però. Una pietra angolare è il metodo per determinare il valore. Una altra è il modello Modigliani Miller. Abbiamo parlato di queste cose con Rivi.
Le lascio 3 links da Wikipedia. Se mai interessassero.
Gordon Growth Model https://www.google.it/search?q=gordon+growth+model&ie=UTF-8&oe=UTF-8&hl=it-it&client=safari
Paradosso di Barro
https://it.wikipedia.org/wiki/Equivalenza_ricardiana
Modello Modigliani Miller
https://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_Modigliani-Miller
Cordiali saluti.