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Fermata #72 - Nostr: la seconda occasione di Internet?
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Fermata #72 - Nostr: la seconda occasione di Internet?

L'obiettivo di Internet era quello di disintermediare le informazioni. Ci è riuscita solo parzialmente, con Big Tech nuovo intermediario supportato dai governi. Ma può esserci una seconda chance
  • 1 ottobre 2020: in Turchia entra in vigore la legge-bavaglio che espone il controllo statale sui social media. La normativa impone a Big Tech di avere un referente locale, legalmente responsabile dei contenuti e della loro rimozione su richiesta dell'autorità giudiziaria.

  • 9 gennaio 2021: l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump viene bandito da Twitter.

  • 21 marzo 2022: la Russia vieta Facebook e Instagram nel Paese, etichettando Meta come una società estremista, restringendo quindi in una sola mossa la possibilità di esprimersi a tutti i cittadini.

  • 16 dicembre 2022: lo scrittore Matt Taibbi pubblica la 6° puntata dei Twitter Files1 mettendo in evidenza come FBI e DHS2 (l’equivalente del Ministero degli Interni americano) avessero da tempo rapporti continuativi, amichevoli e molto stretti con diversi referenti di Twitter.

  • 18 dicembre 2022: Elon Musk dichiara che bandirà gli account Twitter che faranno specifico riferimento ad altre piattaforme concorrenti tra cui Facebook, Instagram, Mastodon e Nostr.

I pochi esempi non rendono giustizia: gli episodi in cui i social media, per volontà loro o per decreti governativi, si sono trasformati in censori nei confronti dei loro utenti sono innumerevoli. In molti sembrano essersene accorti solo ultimamente, dopo che l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk - e la sospensione temporanea degli account dei giornalisti che ne rivelavano periodicamente la posizione geografica - ha fatto temere l’arrivo del bavaglio a una buona fetta di opinione pubblica.

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