Una sequenza di eventi che farà scuola, operata da quel cartello economico chiamato sistema finanziario. La negazione ufficiale del salvataggio unita alla poca chiarezza sulla provenienza dei fondi che salveranno i depositi della banca dipingono un quadro ormai noto. Quello della protezione dei membri di un cartello nonostante la loro fallimentare gestione del rischio: un sistema che premia l’azzardo e disincentiva la prudenza.
E’ la storia della Silicon Valley Bank (SVB), la sedicesima banca americana per dimensioni. Gestiva $212 miliardi: è stata chiusa venerdì 10 marzo dal Dipartimento per la protezione e l'innovazione finanziaria della California e la FDIC1 - Federal Deposit Insurance Corporation - è stata nominata come curatore fallimentare.
Si tratta del più grande fallimento bancario della storia degli Stati Uniti dopo quello del 2008 di Lehman Brothers, che gestiva $639 miliardi.
Questo articolo spiega cosa ha portato al fallimento di SVB, il ruolo delle politiche della Federal Reserve nella vicenda e come si è arrivati al salvataggio finale. Per poi mostrare come oggi non ci si trovi davanti a un rischio di contagio globale in stile 2008 ma che, ancora una volta, Bitcoin si dimostra alternativa a tale sistema.
Gli incentivi distorti dalla Fed
La moneta a basso costo inizia a mostrare i suoi effetti.
Per otto degli ultimi 13 anni la Federal Reserve ha mantenuto i tassi d’interesse allo 0,25%2, al limite del negativo. Bassi tassi d’interesse hanno portato a un’espansione del credito incontrollata. La scusa iniziale era quella di un’economia da stimolare per mitigare gli effetti della recessione innescata nel 2008, poi è arrivato il Covid e il copione si è puntualmente ripetuto, portando l’inflazione negli Stati Uniti a livelli mai visti da fine anni ‘70.