Se c’è una cosa che Bitcoin ha reso davvero alla portata di tutti è la custodia autonoma del proprio denaro. Mai nella storia era stato così semplice conservarlo: l’oro è complesso da trasportare e da nascondere, i contanti lo sono ancor di più e inoltre si svalutano con il tempo a causa dell’inflazione. Bitcoin ha fornito una soluzione richiedendo ai suoi utenti di proteggere solamente 12 o 24 parole, nulla più.
Nonostante questo, ancora oggi in tanti si ostinano a conservare i propri bitcoin sugli exchange centralizzati, delegando la fiducia a un ente terzo non diversamente da come si fa con gli euro in banca: per alcuni il peso della responsabilità è ancora troppo importante per reggerlo da soli.
E’ per queste persone che è pensato il protocollo Fedimint: ideato dal ricercatore Eric Sirion e guidato nel suo sviluppo dall’ingegnere informatico e imprenditore Obi Nwosu, consiste in un modo per distribuire il controllo delle chiavi private in mano a un numero selezionato di attori fidati, chiamati guardiani, e facenti parte di una comunità di persone vicine fra loro.
E-Cash e Federazioni
ECash Chaumiano
Fedimint affonda le sue radici ideologiche e tecnologiche negli anni ‘80, nell’eCash di David Chaum: un sistema di pagamento digitale in grado di consentire transazioni anonime, progettato per garantire una privacy del tutto comparabile a quella del contante tradizionale.