Fermata #82 - Nudi di fronte all'Oam
Un documento inviato agli exchange che operano in Italia - esaminato da Bitcoin Train - rivela quanti e quali dati sui clienti riceve trimestralmente l'Organismo Agenti e Mediatori (Oam)
Si chiama Oam - Organismo Agenti e Mediatori - ed è l’entità presso cui devono registrarsi coloro che offrono servizi finanziari in Italia.
In seguito dell’entrata in vigore del Decreto MEF del 13 gennaio 2022, l’iscrizione all’Oam è diventata obbligatoria anche per tutti i cosiddetti VASP: Virtual Asset Service Provider, cioè le attività che prestano servizi nel settore delle criptovalute all’interno dei confini nazionali. In due parole, gli exchange.
Oltre a comportare un costo burocratico ed economico per gli stessi exchange - la sola registrazione costa € 8.300 - l’attività dell’Oam implica un flusso di dati personali degli utenti dei Vasp non trascurabile. Ogni 3 mesi gli exchange sono tenuti a comunicare all’Organismo i dati dei clienti e delle loro operazioni, nel rispetto di una norma propagandata come una misura di “tutela del consumatore”1.
Bitcoin Train è entrato in possesso di un documento inviato dall’Oam ai Vasp contenente dettagli e istruzioni per la trasmissione trimestrale dei dati.
Annuncio sponsorizzato
Sei un utente ad alta patrimonializzazione e vuoi comprare o vendere grandi volumi di bitcoin? Per te c’è RELAI Private, il servizio dell’azienda svizzera RELAI che consente di effettuare operazioni superiori ai € 100.000 in un’unica soluzione.
RELAI Private offre:
Acquisto/vendita di bitcoin in volumi superiori ai limiti predefiniti: oltre 100.000 EUR/CHF per transazione;
Miglior prezzo grazie alle oltre 35 sedi di negoziazione;
Assistenza personalizzata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con rapporti esclusivi e approfondimenti sul settore creati da RELAI. Un intero team dedicato a te.
Comunica il codice d’invito “FEDERICO” al Relationship Manager.
Privacy: una chimera
Tra le quasi 40 pagine del documento, dedicato in gran parte alle istruzioni tecniche per l’invio delle informazioni, 9 sono occupate dall’elenco dei dati dei clienti.
Nome, cognome, Codice fiscale o P. Iva, sesso, data e luogo di nascita, residenza, documenti d’identità.
Ma al di là di queste informazioni che - per quanto invasive - non sorprendono e sono richieste ormai da ogni istituzione finanziaria regolata, a colpire sono i dati relativi alle operazioni economiche.
Per ogni cliente - persona fisica o giuridica - tutti gli exchange sono tenuti a comunicare:
Controvalore in euro del saldo totale delle valute legali (quindi euro, dollaro, sterlina, ecc);
Controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali (quindi criptovalute);
Numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale;
Controvalore delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale;
Numero delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale;
Controvalore delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale;
Numero delle operazioni di conversione tra valute virtuali;
Numero delle operazioni di trasferimento di valuta virtuale in uscita;
Numero delle operazioni di trasferimento di valuta virtuale in ingresso;
Numero delle operazioni di trasferimento di valuta legale in uscita in contanti;
Controvalore delle operazioni di trasferimento di valuta legale in uscita in contanti;
Numero delle operazioni di trasferimento di valuta legale in ingresso in contanti;
Controvalore delle operazioni di trasferimento di valuta legale in ingresso in contanti
Quelli elencati non sono nemmeno tutti i dati richiesti, l’elenco completo è consultabile in questa galleria.
Aberrazione in nome della protezione del cittadino
La facoltà del regolatore di tracciare accuratamente ogni movimento finanziario dei cittadini è oggi considerata quasi scontata, da alcuni persino apprezzata. Un paio di decenni fa anche solo menzionare la possibilità di una simile capacità invasiva sarebbe stato accolto come complottismo da due soldi.
Qui puoi ascoltare un estratto gratuito di Bitcoin Train Podcast!
Per accedere alla completa versione narrata dell’articolo ed entrare nel gruppo Telegram dedicato alla newsletter, abbonati a Bitcoin Train!
L’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 ha cambiato tutto.
Quel drammatico evento ha offerto al governo americano la perfetta occasione per introdurre una delle leggi più dannose per la privacy individuale che la nostra generazione abbia conosciuto: con le scuse della protezione del cittadino e della prevenzione del terrorismo, accolte dall’opinione pubblica con gran favore, il Patriot Act ha consentito alle agenzie federali di ritardare l'avviso quando effettuano perquisizioni segrete nelle case e negli uffici degli americani.
Un esempio, quello statunitense, seguito anche dai legislatori europei che non hanno perso occasione di perfezionare la lente d’ingrandimento sulla vita privata degli individui. Con misure anche molto più recenti, come la Chatcontrol 2.0 descritta da
su .I rischi della sorveglianza
Il possesso dei dati finanziari dei cittadini in mano a una singola entità, quella predisposta a governarci, costituisce un rischio per l’incolumità degli individui mai sufficientemente evidenziato.
Attori malevoli hanno gioco facile nel sottrarre dati sensibili, quando sanno che possono trovarli tutti sui server di un’entità pubblica, tramite attacchi informatici ben orchestrati. E in men che non si dica, anche le informazioni di tutti coloro che erano ben felici di “rispettare le regole” si ritrovano in vendita al miglior offerente sul dark web: nome, cognome, indirizzo di residenza, patrimonio personale, movimenti finanziari ecc., tutte in mano a potenziali aggressori.
Senza considerare il fatto, forse ancor più preoccupante, che i propri dati sensibili in mano alle autorità rendono i governi plenipotenziari sulla vita dei cittadini. La propaganda ci ha convinto a digerire tutto questo convincendoci che solo così è possibile combattere i cattivi evasori fiscali, veri nemici della patria e del bene comune. E se questi vi sembrano discorsi da URSS o da regime cinese, proprio un caso non sarà.
Dopotutto il grande capo del mondo libero, il presidente del World Economic Forum Klaus Schwab, ha recentemente parlato della Cina come di un “modello per tante nazioni”.
La privacy incoraggia la libera espressione, senza timore di ritorsioni o persecuzioni.
La privacy protegge le persone da danni o pericoli, come lo stalking, le molestie o il furto d'identità.
La privacy aiuta a garantire che tutti siano trattati in modo equo, indipendentemente da razza, sesso, religione o altre caratteristiche personali, prevenendo discriminazioni e pregiudizi.
Oggi la privacy viene progressivamente sempre più demonizzata da istituzioni e media generalisti, quasi come se fosse criminale proteggere dati sensibili. “Se non hai nulla da nascondere che problema c’è?” è la domanda più frequente.
Le libertà individuali, di cui la privacy è elemento fondante, nel 2023 vanno guadagnate indipendentemente, senza chiedere permesso. Come fare? Per le operazione quotidiane, informandosi. In quanto all’Oam, utilizzando servizi che i dati personali non li comunichino.
Nuovo speaker annunciato da BTC Prague, la conferenza Bitcoin più grande d’Europa che si terrà a Praga dall’8 al 10 giugno!
Adam Back è co-fondatore e amministratore delegato di Blockstream. Ha inventato Hashcash, l'algoritmo di Proof-of-Work citato da Satoshi Nakamoto nel whitepaper di Bitcoin.
Usa il codice BTCTRAIN per ottenere il 10% di sconto sui biglietti d’ingresso. Ulteriore sconto del 5% pagando in bitcoin. Biglietti acquistabili da qui.
Online su YouTube la live di lunedì scorso con Massimo Musumeci
E’ online il nuovo video-approfondimento dedicato al tema della settimana di Bitcoin Train sul canale YouTube di Massimo Musumeci, fisico, ricercatore Bitcoin ed esperto di privacy e sicurezza informatica.
Questa settimana si è parlato del caso di Ordinals e Inscription. Appuntamento a lunedì 6 marzo!
Tutela del consumatore: https://www.organismo-am.it/cosa-fa-l-oam