Due mondi opposti e lontanissimi, accomunati da un interesse.
In Asia, schiacciato fra Cina e India, un Paese di 780.000 abitanti in cui il reddito pro-capite non supera i $6.000 dollari l’anno, sta minando bitcoin. Lo sta facendo da anni e solo recentemente la notizia è diventata di dominio pubblico. Si tratta del Regno del Bhutan.
Nel frattempo il Liechtenstein, nazione che si estende per solamente 160 km² tra i confini di Austria e Svizzera e in cui lo stipendio medio annuale è di $85.000, sta valutando di accettare bitcoin come metodo di pagamento per le tasse e per i servizi pubblici. Non chiudendo la strada alla possibilità di utilizzarlo anche come riserva di valore per le casse dello Stato.