Il mining di Bitcoin potrebbe diventare non solo un’industria a emissioni zero, ma persino contribuire alla riduzione della CO2 nell’atmosfera. Significherebbe rendere profittevole la pulizia dell’ambiente. A trarre la conclusione è Daniel Batten, ambientalista che da tempo ormai concentra i suoi studi sull’applicazione del mining di Bitcoin. Tra queste, una in particolare ha colto la sua attenzione: lo sfruttamento del gas di scarto.
Gas flaring e gas venting
Raffinerie, centri di estrazione del petrolio, discariche e altri impianti hanno un punto in comune: la produzione di gas come materiale di scarto, in particolare metano. Una soluzione per l’operatività degli impianti potrebbe essere quella di rilasciare il gas direttamente nell’atmosfera, ma questo avrebbe impatti ambientali più gravi di quelli che già conosciamo. Il potenziale di riscaldamento globale - o Gwp, global warming potential - esprime il contributo all'effetto serra di un gas paragonato a quello della CO2: quello del metano, in un arco temporale di 20 anni, è 561. Questo significa che nel giro di un ventennio il metano contribuisce al riscaldamento globale 56 volte di più rispetto alla stessa quantità di CO2.